Battaglia di Solara

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Battaglia di Solara
Data6 aprile 1363[1]
LuogoSolara, frazione di Bomporto
EsitoVittoria della lega antiviscontea[2]
Schieramenti
Stato della Chiesa
Verona
Padova
Signoria di Milano
Comandanti
Feltrino Gonzaga
Gómez de Albornoz
Francesco I da Carrara
Niccolò II d'Este
Malatesta Ungaro
Bernabò Visconti
Anichino di Bongardo
Giberto IV da Correggio
Giovanni Ponzone
Guglielmo Cavalcabò
Niccolò Pallavicino
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Manuale

La battaglia di Solara (o battaglia della Stellata)[3] fu combattuta il 6 aprile 1363[4] e durata quattro ore in territorio modenese tra le truppe della lega antiviscontea e Bernabò Visconti, signore di Milano, che intendeva impadronirsi di Bologna.

Dopo la scomunica comminata da papa Urbano V a Bernabò Visconti il 3 marzo 1363, il papa indisse una crociata nei suoi confronti. Bernabò inviò un esercito per soccorrere Solara assediata dai ferraresi. Durante gli scontri, Bernabò venne ferito ad una mano[5] e vennero catturati molti nobili lombardi tra cui Ambrogio Visconti, primo figlio naturale di Bernabò avuto da Beltramola de' Grassi, che venne imprigionato ad Ancona. Altri condottieri, tra cui Giberto da Correggio, Andea de' Pepoli, Nicolò Pallavicino e l'ex podestà di Mantova Giovanni Pico furono catturati da Francesco I da Carrara e condotti a Padova.[6]

La battaglia per i milanesi significò la perdita di tutti i capisaldi attorno alla città di Bologna. Riparato a Parma, in otto giorni Bernabò riuscì a radunare un nuovo esercito con il quale tornò ad assediare Modena, ma in agosto scese a trattative grazie alla mediazione di re Giovanni II di Francia e Pietro I di Cipro, raggiungendo un armistizio il 3 settembre. Il conflitto tra Bernabò Visconti ed il papa venne chiuso il 3 marzo 1364 da un trattato di pace che garantì ai Visconti l'imponente somma di 500 000 fiorini in otto rate, la restituzione di tutti i prigionieri e la revoca della scomunica in cambio della cessione di Bologna, Lugo e dei castelli modenesi e bolognesi oltre alla fine della persecuzione degli ecclesiastici.

Nella battaglia rimase ucciso Garcia de Albornoz, fratello di Gómez de Albornoz,[7] rettore di Bologna e nipote del cardinale Egidio Albornoz.

Note

  1. ^ Condottieri di ventura. 1363., su condottieridiventura.it. URL consultato l'8 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2017).
  2. ^ Guerra di Bologna.
  3. ^ Storia di Mantova dalla sua origine fino all'anno 1860.
  4. ^ Oltre le fazioni: L'altra faccia di guelfi e ghibellini.
  5. ^ Cronologia universale di Gio. Batt. Rampoldi.
  6. ^ Felice Ceretti, Una pagina da aggiungersi alla genealogia Pico della Mirandola: Giovanni di Nicoló Pico, in Giornale araldico-genealogico-diplomatico, Pisa, Accademia Araldica Italiana, agosto 1877, pp. 42-47.
  7. ^ Treccani.it Gomez Albornoz.
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