Devībhāgavata Purāṇa

Abbozzo induismo
Questa voce sull'argomento induismo è solo un abbozzo.
Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
Bhārata Mātā, la Madre India, personificazione moderna della Dea Madre, Devī; dipinto di Abanindranath Tagore.

Il Devībhāgavata Purāṇa (devanagari देवी भागवतपुराण; adattato in Devī Bhagavada Purana), noto anche come Śrīmad Devībhāgavatam, è uno dei principali testi cui fanno riferimento le tradizioni śakta, cioè quelle correnti devozionali dell'induismo che considerano la Dea, Devī, quale Essere Supremo.[1]

Generalità

Classificato come Upapurāṇa, cioè un Purāṇa minore, il testo, scritto in lingua bengalese e risalente a un'epoca compresa fra il VI e il XIV sec. e.v., è diviso in 12 sezioni e 318 capitoli, per complessivi 18000 versi. L'opera prende inizio con la descrizione della creazione dell'universo a opera della Dea, che si manifesta come triplice energia, ovvero secondo tre personificazioni della shakti.[2]

Note

  1. ^ Merriam-Webster, Op. cit., p. 890.
  2. ^ Merriam-Webster, Op. cit., pp. 289-290.

Bibliografia

  • Merriam-Webster, Merriam-Webster's Encyclopedia of World Religions, 1999; anteprima su Google Libri.

Voci correlate

  • Devī
  • Śakti

Altri progetti

Altri progetti

  • Wikiquote
  • Wikimedia Commons
  • Collabora a Wikiquote Wikiquote contiene citazioni dal o sul Devībhāgavata Purāṇa
  • Collabora a Wikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Devībhāgavata Purāṇa

Collegamenti esterni

  • Devi Bhagavatam (Devi Puranam), su astrojyoti.com.
  Portale India
  Portale Induismo