Epatite alcolica

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Epatite alcolica
Specialitàgastroenterologia
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-10K70.1
MeSHD006519
MedlinePlus000281
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L'epatite alcolica è una epatite (infiammazione del fegato) causata da una eccessiva assunzione di alcol. Si trova di solito in associazione con epatosteatosi, uno stadio precoce della malattia epatica alcolica, e può contribuire alla progressione della fibrosi, che porta alla cirrosi. I sintomi sono ittero, ascite (accumulo di liquido nella cavità addominale), la fatica e l'encefalopatia epatica (disfunzione cerebrale a causa di insufficienza epatica). I casi lievi sono auto-limitanti, ma i casi gravi hanno un alto rischio di morte. I casi gravi possono essere trattati con glucocorticoidi.

Sintomi e segni

L'epatite alcolica è caratterizzata da un variabile costellazione di sintomi che possono comprendere una generale sensazione di malessere, ingrossamento del fegato, sviluppo di liquido nell'addome (ascite) e modesto aumento dei livelli degli enzimi epatici (determinabili dal test di funzionalità epatica). L'epatite alcolica può variare da leggera, con il solo aumento degli enzimi, a una grave infiammazione con lo sviluppo di ittero, aumento del tempo di protrombina e anche insufficienza epatica. I casi gravi sono caratterizzati anche da offoscumaneto dello stato di coscienza e con alti livelli di bilirubina e lunghi tempi di protrombina. Il tasso di mortalità dei casi più gravi arriva ad essere del 50% entro i 30 giorni dalla comparsa.

L'epatite alcolica è distinta dalla cirrosi causata dal consumo di alcol. L'epatite alcolica di per sé non porta alla cirrosi, ma la cirrosi è più comune nei pazienti che hanno fatto consumo di alcol per lungo tempo. Alcuni alcolisti sviluppano epatite acuta come una reazione infiammatoria alle cellule colpite dal cambiamento dei grassi. Alcune persone sembrano più inclini a questa reazione di altri. Questa si chiama steatonecrosi alcolica e l'infiammazione predispone probabilmente alla fibrosi epatica.

Diagnosi

La diagnosi viene fatta in un paziente con una storia di notevole assunzione di alcol che sviluppa un peggioramento nei test di funzionalità epatica, compresa la bilirubina e le transaminasi. Il rapporto di aspartato aminotransferasi e di alanina aminotransferasi è di solito 2 o più.[1] Nella maggior parte dei casi, gli enzimi epatici non superano 500. I risultati della biopsia epatica sono importanti per confermare una diagnosi clinica.

Trattamento e gestione

Le linee guida cliniche della American College of Gastroenterology raccomandano la somministrazione di corticosteroidi.[2] I pazienti devono essere stratificati per il rischio seguendo il Model for End-Stage Liver Disease o la classificazione di Child-Pugh.

Uno studio randomizzato controllato ha rilevato che tra i pazienti con valore della Maddrey's Discriminant Function maggiore di 32 e almeno uno dei seguenti sintomi: epatomegalia, febbre, leucocitosi, encefalopatia epatica, o epatica sistolica bruit), possono essere trattati con pentossifillina 400 mg per via orale 3 volte al giorno per 4 settimane.[3]

Note

  1. ^ Sorbi D, Boynton J, Lindor KD, The ratio of aspartate aminotransferase to alanine aminotransferase: potential value in differentiating nonalcoholic steatohepatitis from alcoholic liver disease, in Am. J. Gastroenterol., vol. 94, n. 4, 1999, pp. 1018–22, DOI:10.1111/j.1572-0241.1999.01006.x, PMID 10201476.
  2. ^ McCullough AJ, O'Connor JF, Alcoholic liver disease: proposed recommendations for the American College of Gastroenterology, in Am. J. Gastroenterol., vol. 93, n. 11, 1998, pp. 2022–36, DOI:10.1111/j.1572-0241.1998.00587.x, PMID 9820369.
  3. ^ Akriviadis E, Botla R, Briggs W, Han S, Reynolds T, Shakil O, Pentoxifylline improves short-term survival in severe acute alcoholic hepatitis: a double-blind, placebo-controlled trial, in Gastroenterology, vol. 119, n. 6, 2000, pp. 1637–48, DOI:10.1053/gast.2000.20189, PMID 11113085. (ACP Journal Club synopsis Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive.)

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