Proprio quello dei sidecar, dopo quello della classe 500, è stato il secondo titolo iridato assegnato nell'anno; se lo è aggiudicato l'equipaggio di Alain Michel e Simon Birchall.
Con la vittoria nel gran premio e il terzo posto del suo rivale Carlos Cardús, lo statunitense John Kocinski assottiglia il suo distacco in classifica generale, riducendolo a 5 punti e lasciando aperta fino all'ultima prova l'assegnazione del titolo iridato[1].
Quella della 125 è la classe in cui la lotta alla conquista del titolo iridato è più aperta: sono rimasti in tre piloti a potersi aggiudicare il titolo, il tedesco Stefan Prein (giunto al sesto posto) che precede di 7 punti l'italiano Loris Capirossi (vincitore della gara) e di 9 punti l'olandese Hans Spaan (giunto al quinto posto)[1][2].
Per le motocarrozzette quello dell'Hungaroring è l'ultimo GP stagionale; la lotta per il titolo è ristretta ad Alain Michel-Simon Birchall (168 punti), Steve Webster-Gavin Simmons (166) ed Egbert Streuer-Geral de Haas (152). Proprio Streuer si vede però costretto a cambiare passeggero per la gara, in quanto de Haas accusa problemi di salute; il sostituto è Scott Whiteside, che solitamente corre con Michael Burcombe.
Le prime due posizioni al traguardo sono appannaggio di equipaggi non in lotta per la corona iridata: i fratelli Güdel (al loro primo successo nel motomondiale) e Rolf Biland-Kurt Waltisperg. La contesa per il titolo sostanzialmente si definisce quasi subito con il ritiro per problemi meccanici di Webster-Simmons; a Michel-Birchall basta quindi il 6º posto per festeggiare il primo mondiale in carriera. Streuer e Whiteside chiudono terzi, piazzamento che consente all'olandese di scavalcare Webster in classifica e di diventare vicecampione.
Tra i ritirati del GP d'Ungheria c'è anche l'equipaggio Markus Bösiger-Peter Markwalder, che per la prima volta era riuscito a qualificare per la gara il suo sidecar LCR-Swissauto 250 Turbo.
La classifica finale è la seguente: Michel 178 punti, Streuer 167, Webster 166, Biland 134, Güdel 125[3][4].